La poesia in sé, credo sia sempre l’esternazione di stati d’animo, di sentimenti, di condizioni dello spirito, e questo volume di Augusto sorprende per l’esposizione, la messa a nudo di sentimenti profondi generalmente improntati a pessimismo,
E negli anni trenta il piccolo mondo di Guareschi (Peppone e don Camillo). Cosa c’era di più genuino, di più familiare, di più nostro delle situazioni delle storie di Guareschi?
Nel 2001 avendo raccolto da Alessio Trullo la storia del passaggio da santa Veneranda alla Madonna del Rosario come patrona di Ginosa, che lui aveva ascoltato negl anni ‘50 dalla voce di padre Damiano Tuseo da garzone nella barberia di Vincenzo Brunone, un luogo di lavoro ma anche di incontri
Oh paese che mai non dimentico
piccolo e brutto, fangoso e pietroso
E come la gente che t’abita
t’ha reso scipito e noioso.
Paese dove nacque mio padre
“Ognuno di noi, (…) è l’apice di una piramide alla cui base ci sono uomini e donne che hanno gioito e sofferto, amato e odiato, (…) ci convinciamo che in noi c’è la loro estensione, c’è la loro eternità”. E’ questa continuità, questo riconoscersi in un progetto in divenire che dà senso alla vita, giustifica e motiva tutte le azioni...
....e ho capito che, dopo l’unificazione, i delitti (economici e politici), la sopraffazione, le prevaricazioni, le discriminazioni, anche razziali, non sono mai terminate, ma sono continuate e continuano ancora.
Tristezza dolore rabbia stupoore vergogna, incredulità sdegno. Sono i sentimenti che sgorgano dalla bocca di Pietro Tamburrano per la condizione di Ginosa, il suo stato socio culturale e lo stato di abbandono della sua gravin. Mai vista Ginosa così vuota, così spenta, dice.